IRIDOLOGIA

BIO-DISCIPLINE

Iridologia Olistica

L’Iridologia Olistica, benché non costituisca un metodo diagnostico, è una pratica naturopatica che, attraverso la lettura morfologica e cromatica dell’iride permette di conoscere la condizione psico-fisica, di riconoscere la sede e l’origine degli squilibri e di individuare a quale costituzione e sottocostituzione appartiene la persona osservata, indipendentemente dalla presenza o meno di una patologia in atto.

Dall’analisi iridea, secondo un’ottica naturopatica-emozionale-organicista, l’operatore iridologo è in grado di formulare un’ipotesi sulla capacità di riequilibrio funzionale del soggetto affinché lo stesso possa mettere in atto le proprie capacità di auto-recupero fisiologico.

L’iridologia non è un metodo per fare diagnosi, è piuttosto un metodo di analisi della parte colorata dell’occhio, che nasce dall’intento di valutare gli squilibri psico-fisici dell’individuo.

Valutando la struttura della trama iridea è possibile risalire a diversi aspetti:

  • costituzione genotipica e fenotipica
  • informazioni sull’equilibrio psico-neuro-endocrino
  • potenziale energetico individuale
  • sovraccarico tossinico
  • capacità di eliminazione dei residui tossinici
  • cause degli squilibri
  • sovraccarico umorale
LA LETTURA DIATESICA

Privilegia l’analisi della funzionalità emuntoriale, cioè capacità di eliminazione di scarti metabolici e tossinici; la forza vitale; equilibrio del metabolismo minerale; acidosi a livello dei tessuti.

Possiamo affermare, dunque, che il rimedio va ricercato tra la costituzione e la diatesi. Con l’approccio diatesico si ha l’obiettivo dell’esame iridologico che ci permette di individuare il biotipo specifico che è’ costituito da un insieme di fattori costituzionali, i quali sono simili nei soggetti per predisposizione, e da un insieme di squilibri psico-fisici.

BIOTIPI IRIDEI

I Biotipi Iridei si suddividono in tre categorie: biotipo fibrillare, ematogeno e misto. Nel primo, iride blu, le fibre molto visibili, hanno una scarsa pigmentazione nello strato posteriore.

BIOTIPO FIBRILLARE

Il BIOTIPO FIBRILLARE si suddivide in vari sottobiotipi:

  • Linfatico Puro. Fibre e trama fitta. Questo biotipo ha una particolare predisposizione ad allergie, rinofaringiti, catarri, asma e dermatiti, in quanto il sistema linfatico cerca di smaltire il suo sovraccarico;
  • Idrogenoide. Le fibre sono più allentate (demineralizzazione), nella trama ci sono dei fiocchi di colore biancastro che potranno determinare una predisposizione a malattie reumatiche, dolori articolari e ipersensibilità delle mucose respiratorie;
  • Acido Urico. Che e’ un aggravamento dell’idrogenoide. Sulla trama iridea vedremo delle formazioni a placche biancastre o gialle. Avremo una predisposizione a malattie reumatiche, gotta, litiasi renale o biliare. Vi sarà, quindi, difficoltà di smaltimento degli scarti acidi;
  • Debolezza del tessuto connettivo. La trama è allentata, l’iride è destrutturata, piena di ogive, come fossero delle cavità. Questo determina debolezza dei tessuti, cedimenti e ptosi. Inoltre vi è una predisposizione a ernie del disco, yatali, inguinali e prolassi. Questo biotipo si può evidenziare anche in altre costituzioni e i soggetti a volte non presentano sintomi, ma devono essere trattati seriamente per mesi;
  • Neurogeno. Le fibre sono sottili ma compatte, il collaretto ben evidente, l’orlo pupillare interno è rossastro. Vi è predisposizione a squilibri del sistema nervoso vegetativo (cefalee), del sistema circolatorio (spasmi vascolari). Il soggetto, in genere è un iperattivo, sensibile allo stress e quindi all’invecchiamento precoce;
  • Ghiandolare. Ha 4-5 piccole lacune ma addossate al collaretto. Vi è una predisposizione a un’insufficienza ghiandolare (endocrina). Questo sottobiotipo si può trovare anche nel misto o nell’ematogeno;
BIOTIPO EMATOGENO

Nel BIOTIPO EMATOGENO l’iride è marrone, la trama sembra velluto, le fibre non si vedono e c’è asfissia cellulare. Vi è una predisposizione a malattie del sistema circolatorio, epatobiliari, ad ansia somatizzata ed a una iper-eccitabilità neuromuscolare.

BIOTIPO MISTO

Nel BIOTIPO MISTO l’iride è di colore bruno, arancio, con sfumature anche nocciola, non è proprio una costituzione, ma una modificazione dell’ematogena o della fibrillare. Essa ha una iper-acidificazione dei tessuti. Vi è una predisposizione a disturbi reumatici, a patologia del pancreas endocrino ed esocrino.